L’inammissibilità della consulenza tecnica d’ufficio sul parere medico-legale per la dipendenza da causa di servizio

Dettagli della Sentenza della Cassazione

La Corte Suprema di Cassazione ha recentemente emesso una sentenza significativa riguardante l’inammissibilità della consulenza tecnica d’ufficio nel contesto di un parere medico-legale per la dipendenza da causa di servizio. Questo caso è stato esaminato dalla Prima Sezione Penale della Corte, presieduta dalla Dott.ssa Monica Boni, con la partecipazione dei consiglieri Domenico Fiordalisi, Micaela Serena Curami, Eva Toscani (relatrice), e Carmine Russo.

Il caso ha riguardato il ricorso di A.A. contro un’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Foggia. Il GIP aveva rigettato la richiesta di A.A. di autorizzare il medico di sua fiducia, il Prof. B.B., a visitarlo presso l’istituto penitenziario. La motivazione del GIP si basava sull’esistenza di una perizia precedente in cui il medico di A.A. aveva già interagito con il perito nominato d’ufficio.

A.A., assistito dall’avv. Giuseppina Chiarello, ha presentato ricorso in Cassazione denunciando la violazione del diritto alla salute, garantito dagli articoli 2, 32 e 27, comma 3, della Costituzione Italiana. Il ricorrente ha sostenuto che la sua richiesta di essere visitato a proprie spese da un medico di fiducia rappresentava un diritto fondamentale, e che l’autorizzazione del giudice aveva l’unico scopo di valutare se tale visita potesse influenzare negativamente gli accertamenti processuali in corso.

Il Sostituto Procuratore Generale, Marialia Di Nardo, ha supportato il ricorso, chiedendo l’annullamento dell’ordinanza del GIP e il rinvio per un nuovo giudizio. La Cassazione ha accolto il ricorso, sottolineando che il diritto dei detenuti di essere visitati da un medico di fiducia non deve essere limitato se non per evitare interferenze con il processo in corso. La decisione del GIP di Foggia è stata quindi annullata e rinviata per un nuovo esame, confermando il principio che il diritto alla salute è inviolabile anche per i detenuti.

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