Era attesa da tempo, ma nonostante sia in vigore da giugno 2013, la riforma del condominio, emanata con la legge 11 Dicembre 2012 n.220, fa parlare ancora di sé. I dati indicano un consistente aumento delle liti per animali. Nel 2013 sono state 30.000 le richieste per la tutela legale degli animali in condominio. Ben 7.000 in più rispetto al 2012. Un incremento del 23,2%.
Evidentemente il contenuto della disposizione non è ancora chiaro. A generare le domande dei più è la tenuta di animali in condominio. Cos’è cambiato con la riforma? Le nuove norme hanno effetto retroattivo? Ci sono state novità anche sull’inquinamento acustico dato che più della metà delle richieste di consulenza per le liti in condominio hanno riguardato prevalentemente problemi legati all’abbaio dei cani?
Andiamo con ordine.
Prima dell’introduzione della riforma i regolamenti condominiali potevano impedire ai condomini di tenere animali domestici nei propri appartamenti; ora prevedere tale divieto non è più possibile. La disposizione è applicabile indirettamente anche alle aree condominiali comuni.
Il secondo quesito è senza dubbio quello che ha dato spazio ad interpretazioni discordanti: quale sarà il destino di quei regolamenti ancora in vigore che vietano la presenza di animali domestici? Al momento non c’è una risposta univoca. Alcuni ritengono che l’effetto della riforma vada a coinvolgere solo i nuovi regolamenti, concedendo la possibilità a quelli già emanati di continuare a vietare la detenzione di animali “da compagnia”; altri esperti invece, sostengono il contrario: qualsiasi divieto alla detenzione di animali deve intendersi decaduto con l’entrata in vigore della riforma”. Non c’è al momento quindi una soluzione chiara al dubbio.
Relativamente all’inquinamento acustico prodotto dagli animali (ci si riferisce prevalentemente ai cani), invece, l’impostazione è chiara, dato che la normativa è rimasta la stessa. L’abbaiare del cane configura molestia solo se anomalo, ad esempio se è tale da disturbare il riposo notturno o se è continuo e costante; l’abbaiare fisiologico, ad esempio quando un cane abbaia al passaggio del postino, deve invece essere tollerato dai vicini.